Secondo il portale ZDnet, per esempio, tra i mesi di ottobre e dicembre 2013 in Ransomware CryptoLocker portò nelle tasche dei propri creatori circa 27 milioni di dollari. Estorcendoli del portafogli di milioni di vittime in tutto il mondo, a colpi di poche centinaia di dollari alla volta. Pochi anni prima, nell’estate del 2010, il Ransomware WinLock colpì una vasta fetta di utenti sparsi per la Russia e alcuni paesi confinanti facendo intascare ai suoi creatori oltre 16 milioni di dollari in meno di due mesi. Nell’autunno 2014, invece, CryptoWall, ennesimo Ransomware derivato da CryptoLocker, riuscì ad estorcere in tre mesi circa 18 milioni di dollari dalle tasche delle malcapitate vittime. Secondo le stime dell’FBI, il solo CryptoWall arrivò a fruttare oltre 325 milioni di dollari in tutto il mondo. Nel maggio dell’anno scorso il criptovirus WannaCry ha infettato i sistemi informatici di decine di migliaia di aziende e organizzazioni in tutto il mondo, tra cui l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Testate giornalistiche straniere parlano di ospedali ed enti pubblici colpiti, totalmente bloccati e resi inagibili da questo malware. Il guadagno complessivo si aggirerebbe intorno agli 8 miliardi di dollari in base a quanto dice Cyence.